L’esperienza della sterilità e le sue conseguenze psicologiche.

Nel presente articolo vorrei soffermarmi sulle conseguenze psicologiche che possono derivare da una diagnosi di sterilità, termine con il quale si intende la condizione fisica permanente che colpisce uno o entrambi i coniugi e che non rende possibile la procreazione.

Le reazioni dell’uomo e quelle della donna dinanzi ad una diagnosi del genere sono diverse proprio perché diverse sono le dinamiche interne proprie di ogni genere. La donna, che fin dall’infanzia ha coltivato nelle sue fantasie più profonde l’idea di avere un bambino, di fronte all’ostacolo procreativo sente di essere deprivata di una parte essenziale di sé subendo una ferita nella propria identità che va a colpire la sua area psico-emotiva e culturale come un marchio, un segno di imperfezione o di malformazione di cui si sente colpevole. Un altro elemento importante da considerare è il contesto sociale; la donna sterile spesso si accompagna ad una rete di amiche che con il tempo sperimentano la gravidanza e quindi diventando madri riducono gli spazi e i momenti di condivisone lasciandola senza il giusto supporto emotivo. Nell’uomo invece la sterilità viene percepita come un “verdetto” improvviso e inaspettato che può determinare una reazione depressiva, un appiattimento ideativo ed emotivo se non addirittura una regressione infantile con la moglie. Vengono seriamente minacciate la potenza sessuale, da sempre associata alla capacità fecondativa e l’identità personale e sociale. I sentimenti prevalenti al momento della scoperta di questa verità sono di vergogna, di grave imbarazzo rispetto all’esterno a volte con notevole restrizione dell’ambito delle relazioni sociali, senso di colpa molto forte verso la compagna e la propria famiglia d’origine accompagnati a un senso di perdita e di fallimento.

La sterilità inoltre colpisce la coppia in una delle sue caratteristiche fondamentali in quanto anche se il contesto socioculturale del mondo occidentale è cambiato e la finalità elettiva di un rapporto risiede perlopiù nell’appagamento reciproco e nel dialogo amoroso, il figlio continua a rivestire un ruolo fondamentale, soprattutto nel momento in cui è avvertito come una mancanza. La coppia si trova quindi ad affrontare una vera e propria “crisi di vita” che coinvolge tanto il singolo quanto la coppia dando origine a stress, frustrazione, inadeguatezza e senso di perdita.

A livello psichico la coppia che si trova a dover affrontare tale situazione ha sicuramente bisogno di un supporto terapeutico che la aiuti ad accettare il problema, far fronte alle pressioni sociali, elaborare il lutto per la perdita dell’Io ideale e della propria immagine corporea.

 

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